Settimana Santa 2018
Domenica delle Palme, 25 marzo 2018
Sante Messe ore 8.00 - 10.00 - 18.30
ore 9.45 (nel piazzale del patronato) benedizione dei rami d’ulivo, processione verso la chiesa e Santa Messa
ore 14.00 partenza dei ragazzi dell’ACR per la festa con il Vescovo Claudio a Padova
Lunedì Santo, 26 marzo
ore 8.00 Preghiera delle Lodi ed esposizione dell’Eucaristia
ore 8.00-12.30; 16.00-19.00 Adorazione Eucaristica delle “Quarant’ore” e tempo per le Confessioni
ore 19.00 S. Messa
Martedì Santo, 27 marzo
ore 8.00 Preghiera delle Lodi ed esposizione dell’Eucaristia
ore 8.00-12.30; 16.00-19.30 Adorazione Eucaristica delle “Quarant’ore” e tempo per le Confessioni
ore 16.00 S. Messa
Mercoledì Santo, 28 marzo
ore 8.00 Preghiera delle Lodi
ore 19.00 Santa Messa
alle 19.30 presso l’Opera della Provvidenza c’è la Via crucis proposta dall’Azione Cattolica a tutti i giovani della diocesi. Quanti partecipano (anche adulti) sono invitati a un digiuno di carità (il corrispettivo della cena viene donato in solidarietà)
Giovedì Santo, 29 marzo
ore 8.00 preghiera delle Lodi
ore 16.00 Santa Messa
ore 21.00 SANTA MESSA DELLA CENA DEL SIGNORE rito della lavanda dei piedi, reposizione dell’Eucaristia, inizio del digiuno pasquale, adorazione (fino alle 23.00)
Venerdì Santo, 30 marzo - digiuno e astinenza
ore 8.00 preghiera delle Lodi
ore 16.00 AZIONE LITURGICA - a seguire: tempo per le Confessioni fino alle 19.30 liturgia della Parola, solenne preghiera dei fedeli, adorazione della croce, comunione
ore 21.00 PROCESSIONE PER IL QUARTIERE In processione, seguendo la Croce, percorreremo alcune strade del nostro quartiere. Concluderemo in chiesa con il bacio alla Croce
Sabato Santo, 31 marzo
ore 8.00 preghiera delle Lodi
dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00: tempo per le Confessioni
Pasqua di Risurrezione
ore 21.00 VEGLIA PASQUALE liturgia della Luce, del Fuoco, dell’Acqua, della Parola, dell’Eucaristia
Domenica 01 aprile
Sante Messe ore 8.00 - 10.00 - 18.30
Lunedì di Pasqua, 02 aprile
Santa Messa ore 10.00
Riflessione del Parroco:
“Tutto è compiuto”. Le ultime parole di Gesù sulla croce mi colpiscono profondamente perché nella mia vita niente sembra davvero compiuto; sembra manchi sempre qualcosa. Anche i progetti più riusciti, le relazioni più vere, le giornate più piene… mancano sempre di qualcosa. Soprattutto il dolore contiene in sé qualcosa di incompiuto: è come se quando sono nella sofferenza la pagina della mia vita fosse strappata a metà e tutto fosse sospeso, difficile da capire, da decifrare; fatico a leggere il resto del testo. Guardando le nostre croci scuotiamo la testa come chi, sotto la croce di Cristo, se ne andava disilluso e sconfitto nelle sue speranze, chiedendosi “perché?”, qual è il senso? Eppure proprio lì, sulla croce, che doveva decretare la fine di ogni sogno, Gesù dice che tutto ora è compiuto! Solo un centurione, sotto quella croce, sembra accorgersene, sembra vedere qualcosa che gli altri non vedono, qualcosa di talmente inaudito da esclamare: “Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!”. Ha spinto lo sguardo oltre, ha letto nel dolore lacerante di quell’uomo appeso un dono d’amore. Tutto era compiuto: quel dolore non restava sospeso, irrisolto. Il Figlio aveva chiesto nel giardino degli ulivi: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!» (Mt 26,39). Il Padre sembrava sordo a quella richiesta, in realtà è stato fedele alla sua promessa, non subito… tre giorni dopo, donando pienezza di vita. Quello che sembrava la fine di una vita e di un sogno, è risultato essere il compimento di una promessa, e il dono di vita eterna per l’intera umanità. E le mie croci? il mio dolore, che ha a che fare con questa storia? Io che non vedo il senso e tanto meno il compimento di tanta sofferenza. Una malattia, un incidente, la morte di una persona cara, un fallimento, un tradimento… sono tutte frenate brusche, strappi che lacerano la vita: ed ora? che cosa mi aspetta? Guardo a Cristo e alla sua croce: lui non si è sottratto alla sofferenza, l’ha vissuta come me e come te, ci è passato dentro. Ma da quella croce mi rivela che c’è un oltre, che c’è un’alba nuova che si apre all’orizzonte. Mi rivela che non è mai la fine e che la croce, abbandonati al Padre, rivela un nuovo inizio. Non so carissimo, carissima, quale sia la croce che stai portando in questo momento, e nemmeno quando riusciremo a scorgere l’alba, ma vogliamo metterci accanto a quel centurione e spingere insieme lo sguardo oltre quello che i nostri occhi possono vedere. E insieme continuare a credere che non è mai la fine. Guarda! Nella luce del giorno di Pasqua già s’intravede la tua luce!
Buona Pasqua di Risurrezione.
don Pierpaolo con don Andrea e Adriano