Parrocchia Chiesanuova

Lettera di Natale


Lettera di Natale

 

 

 

 

Parrocchia di Chiesanuova, Natale 2020

 

        Gesù nasce in zona rossa

 

        In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.  Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'albergo. (Luca 2,1-7)

 

 

Neppure il primo, fu un Natale proprio semplice: “Dovrò passarlo lontano dai miei famigliari – avrà pensato Giuseppe – costretto a sottostare alle leggi che arrivano da Roma… e ci sono pure tutti gli alberghi chiusi!”.

Già, questa storia inizia proprio così, oggi diremo in zona rossa, in una situazione di disagio, di incertezza, di mancanza di libertà.

“Tu scendi dalle stelle, o re del cielo…” e vieni a nascere in questa storia: tu, che scendi dal tuo Regno celeste, non scegli un tempo migliore o peggiore, accogli il tempo com’è, con le sue mille contraddizioni. Ma proprio perché ci sei tu, il tempo viene riempito di novità. Il tempo, anche quello tragico, si riempie di vita e di bellezza e diventa storia di salvezza. Così noi leggiamo il vangelo della tua nascita con la commozione e la gratitudine nel cuore, trasformando in Grazia anche l’angoscia e il turbamento che abitavano pure il cuore di Giuseppe e Maria.

E noi? Noi che ci troviamo oggi a vivere questa infinita zona rossa che segna le nostre città e i nostri cuori? Sarà possibile trasformare questo tempo maledetto in tempo di Grazia? Sarà possibile lasciar entrare ancora una volta colui che è disceso dai cieli per abitare questo nostro tempo e riempirlo così di vita nuova?

Sì! Dio che si fa uomo ci mostra la via per “umanizzare” questa nostra vita.

Così ho imparato a guardare Gesù: osservo come cammina, cosa dice, come si relaziona, come ama: “Questo – mi dico – è un uomo vero!”.

Vogliamo restare in questa storia, in questo tempo, senza perdere la nostra umanità, anzi, approfittandone per divenire più umani. Le mascherine che nascondono il nostro viso ci hanno donato il coraggio di guardare e di lasciarci guardare negli occhi. Abbiamo la possibilità di educare il nostro sguardo e il nostro cuore, perché lì dove poni il tuo sguardo, lì è il tuo cuore: questo ci rende più umani.

Abbiamo la possibilità di trasformare questo tempo maledetto in un tempo benedetto, perché possiamo guarire il nostro modo di guardare, cercare gli occhi di chi ci è accanto, di chi è più solo, più povero, di chi non sa più alzare lo sguardo perché si sente schiacciato dal giudizio degli altri.

Questo è un tempo che riduce i nostri confini ma ci dona di valorizzare gli incontri spiccioli, normali quotidiani accorgendoci che questo è il luogo della nostra vita, non “altrove”… come se “altrove” io potessi trovare un “me” diverso.

Questo è il tempo che è: non eravamo molto più felici prima (forse eravamo solo più distratti) e non sappiamo come saremo dopo… Ma mentre aspettiamo, approfittiamone per diventare più umani. Una canzone dice: Credo negli esseri umani che hanno coraggio, coraggio di essere umani (M.Mengoni).

Anche quest’anno Gesù ci mostra la via. Anzi, lui è la via!

Buon Natale!

don Pierpaolo e la Comunità Parrocchiale di Chiesanuova

 

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